mercoledì 20 maggio 2009

PARTENZA DI QUESTO VIAGGIO

Ho deciso di aprire un blog e forse dovrei dire due parole a riguardo, dato il mio risaputo rifiuto per ogni social network e robe simili. Il fatto è che vado lontano per molto tempo ma allo stesso tempo vorrei continuare a stare vicino a tutti quanti. Non vorrà essere uno sfoggio dei miei viaggi, anche perchè so che potrebbe infastidire chi purtroppo e costretto malvolentieri in qualche noioso luogo, piuttosto mi piacerebbe dare, di tanto in tanto, degli spunti su cui pensare. Allora si che un blog diventa uno strumento utile! Marshall McLuahn diceva che il medium è il messaggio... potrà anche essere vero, ma di sicuro il contenuto influisce di molto sull'utilizzo di un mezzo. Se son stronzate rimarranno stronzate, ma se son fiori fioriranno.. ancha dalla merda.... vabè, ma che sto dicendo??? non voglio già spaventarvi, altrimenti non ci venite più a vedere le mie avventure. Quindi dicevo, vorrei dare spunti di riflessione, ma senza esagerare, e magari piccole distrazioni e senso di evasione. O forse semplicemente vorrei spingere tutti quanti a viaggiare. Immaginate un mondo di eterni nomadi che si scambiano convivialmente ospitalità. Viaggiare è impotante, anche se tante volte, ti chiedi a cosa sia servito tutto questa smania di andare a vedere cose nuove. Io credo sia l'unico modo per raggiungere una comprensione globale. Imparando che una cosa è rossa in un posto e blu in un altro, impari che bisogna lavorare proprio perchè questi due colori possano incontarsi, vivere e convivere nel rispetto delle altrui culture. E come si fa, direte voi, quando proprio non si riesce a venire a capo di una disputa in cui gli interessi sembrano essere irrimediabilmente opposti?? si vede che non si ha viaggiato ancora abbastanza... ...e questi sono solo gli aspetti più "sociologici" di un viaggio, quelli che servono a tutti nella speranza di un mondo migiore. Ma viaggiare lo si fa anche per se stessi e basta: le emozioni, i momenti personali, i profumi, le donne, gli incontri, i paesaggi, le nottate scomode passate in stazione, i momenti di panico e quelli di euforia, le piccole truffe che fanno bene alla creatività, le cernite di bar e sipermercati per trovare quello meno caro, le storie vissute, quelle raccontate e quelle inventate, e poi le schitarrate, i balli, le danze, ma anche i momenti seri in cui si deve lavorare. Tutto questo non si riuscirà mai a trasmettere in maniera completa. A volte è difficile ricordarselo da se... Ora parto. Ore: 14.25 treno per Padova (con scalo a Verona) domani ore 21 e qualcosa: treno per Budapest! ah, ancora non so se si possono mettere canzoni su sto blog, la mia canzone di questo viaggio sarà La collina dei ciliegi di Battisti. trovatela da qualche parte e ascoltatevela! (ma anche no, mica dovete fare tutto quello che vi dico!)

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