mercoledì 27 maggio 2009

UNA GIORANTA PARTICOLARE. I CONTRABBANDIERI DI SIGARETTE

Il treno per Sofia e´ ıl piu' scalcinato di tutti quelli presi finora, diciamo che e' proprio come un notturno per Napoli. Mi siedo in uno scompartimento assieme a due francesi di poche parole che stanno andando con quello stesso streno ad Istanbul. un viaggio di piu` dı 24 ore... pazzi! perche` non fare una sosta a Sofia??



Comunque fino al confine tra Serbia e Bulgaria tutto e` tranquillo, fumo leggo e dormo un po`. Ma alla stazione di confine ecco che il treno viene invaso di persone, donne di ogni eta` e qualche uomo. Alcuni sono Rom, altri semplicemnte bulgari. Hanno tutti delle buste di ogni tipo, ma mancora non mi immagino che siano contrabbandieri, sopratutto perche` non si fanno molti problemi per cercare di non dare nell'occhio.

Il clima e` comunque festoso, iniziano subito a smontare tutti i pannelli possibili immaginabile e nasconderci dentro le buste che ora mi e` chiaro contenre stecche di sigarette. Ma non lo fanno tutti, alcuni se le tengono tranquillamente vicino a loro. C'e` un cacciavite che passa di mano in mano, tutti si scambiano occhiate, sorrisi, parole che putroppo non posso capire.

Le donne del mio scompartimento. Le buste sono sotto le loro gambe, se ne intravede una a quadretti sotto il finestrino.



Arrivano i controlli, ma sul treno c'e` il delirio, capisco subito che i finanzieri sono largamente tolleranti, si capisce che esistono come delle regole tacite che purtroppo non riesco a capire. Provo a scattare qualche foto ma mi dicono di mettere via la macchina fotografica. Allora le guardie arrivano al mio scopmartimento. Poco prima avevo notato che due delle quattro donne sedute difianco a noi aevano infilato una banconota dentro al passaporto. Ancora non potevo sbilanciarmi nel pensare quello che tutti vopi starete pensando, da una parte pensavo che semplicemnte era un posto come altri per tenere i soldi. Ma quando arrivano a controllare i passaporti, il mio e quello dei francesi ci vengono subito ridati mentre quelli delle due donne se li portano dietro in fondo al vagone e ritornano subito dopo. Tra le donne e i finanzieri c'e` uno scambio di sorrisi e battutine, i pacchi sono la per terra e i finanziere fa finta di guardare fietro una giacca e altri posdti assurdi... chissa` perche`, cerca dell'altro o forse esegue siolamente la procedura anche se nella piu' completa complicita' con le donne? Questo non lo sapro` mai, quello che intuisco e che ogni contrabbandiere sa dove puo` spingersi, forse non sono tutti uguali fra loro, c'e` chi puo` permettersi piu` disinvoltura e chi rimane piu` nascosto. Passano altri due controllori e le altre due donne infilano la mazzetta nel passaporto. E via! Sono quasi tentato dal chiedere a una di loro una sigasretta... ma infondo ho le mie e non oso.

Ripartiti dalla frontiera, sul treno rimangono alcuni addetti alla sorveglianza, nonostante cio` i contrabbandieri continuano a smontare e rimontare pannelli, sempre con quel solito cacciavite, il tutto sotto gli occhi di questi addetti che sembrano per nulla interessati.



Passato il confine alcune persone lanciano pacchi dal finestrino (allucinante!!), lungo i binari c'e` gente che aspetta. Arriviamo in questo clima fino alla stazione di sofia, li scendono tutti ma alcuni senza pacchi, forse li hanno nascosti perche` qualcun'altro li verra` a prendere in qualche stazione successiva o forse in Turchia.. chi puo` saperlo?



In conclusione, non so in che maniera vi sia passata questa mia esperienza, ma cio` su cui voglio soffermarmi e` il clima festoso e di generale entusiasmo che si respirava in quel momento. I contrabbandieri sembravano nascondere le stecche piu` per un divertimento personale che altro, dato che chiunque avrebbe potuto aprire il primo pannello e trovarci dentro la merce. Inoltre il fatto che mancassero molte viti e bulloni lasciava intendere che la pratica era molto consueta. Ma ovviamente io non posso sapere e le mie non sono che considerazioni superficiali. Di certo so che quelle persone non sembravano per nulla pericolose. E se son costrette a fare una cosa del genere ci sara` pure un motivo, dato che molte erano signore di mezz'eta`.

Mi e` rimasto impresso un ragazzo di credo 18 anni che viaggiava insieme ad un uomo sui 50, si capiva che doveva essere una delle prime esperienze, ma si comportava bene e il vecchio gli dava piu` volte pacche sulla spalla. Una sorta di passaggio di tesimone? sicuramente un esperienza sociologicamente interessante. Ovviamente non scendo in giudizi moralisti dato che proprio non sono il tipo.

Mi sento solo di poter dire questa massima: "La realta` e` frutto della necessita`".

Nessun commento: